Settantasei anni fa, il 26 e 27 marzo 1946, Gorizia richiamava a gran voce la sua identità italiana.
In concomitanza con la presenza in Città della commissione interalleata, chiamata a definire i confini tra Italia e Jugoslavia, infatti, migliaia di goriziani si ritrovarono in piazza per manifestare il loro attaccamento all’Italia. “Italia, Italia!” il grido che risuonava nelle strade colorate dalle bandiere tricolori.
Gorizia ricorda queste due importanti giornate e l’intraprendenza dei suoi concittadini con una targa commemorativa affissa sulla colonna d’angolo in Via Oberdan/Largo 27 Marzo.
Una tra le pagine più importanti e indelebili della storia della nostra Città perché, come ricordò Guido Mondolfo, “Nel ’16 furono gli italiani a conquistare Gorizia, ma nel ’46 furono i goriziani a riconquistare l’Italia”.
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⛪ Collocato all’interno di una corte di recente ristrutturazione, il Duomo di Gorizia è dedicato ai Santi Patroni della Città, Ilario e Taziano, celebrati il 16 marzo.
📜 Le origini del Duomo risalgono già alla fine del 1200. La struttura subì diverse modifiche nel corso del tempo, con un primo ampliamento ultimato nel 1525, che conferì all’edificio uno stile gotico.
🎹 🎼 Tra la fine del Seicento e l’inizio del Settecento la navata centrale venne abbattuta. Il nuovo edificio, a tre navate, fu dotato di gallerie, matronei e una tribuna per l’organo e il coro. La facciata, neo classica, fu ultimata soltanto nel XIX secolo.
🎨 L’altare maggiore, dedicato ai Santi Patroni, fu realizzato nel 1707 da Giovanni e Leonardo Pacassi. L’affresco della volta centrale, un’Allegoria della Gloria Celeste realizzata da Quaglio Giulio, fu distrutto dai bombardamenti della Prima Guerra Mondiale, che danneggiarono anche il tetto, il campanile e alcuni altari.
🕯️Scendendo le scale dalla Cappella di Sant’Acazio, si raggiunge una cripta in cui si trovano le spoglie di diversi Arcivescovi della Città.
💎 All’interno del Duomo sono conservati i gioielli donati da Maria Teresa d’Austria al primo Arcivescovo di Gorizia e una pietra tombale con l’immagine dell’ultimo Conte di Gorizia, Leonardo.
🕒 🔔 Oltre che per la celebrazione della Santa Messa domenicale, il Duomo è aperto tutti i giorni dalle 8:00 alle 19:15 e la domenica fino alle 20:00.
Come #Folgore dal cielo ⚡️🇮🇹 Onorato questa mattina di aver partecipato all’assemblea provinciale dell’Anpd’I #Gorizia. Complimenti al rieletto presidente, Alessandro Marega, e auguri di buon lavoro al rinnovato direttivo 😊 #AvantiGorizia
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È stato un onore intervenire quest’oggi, nell’Aula del Consiglio comunale di Gorizia, sul tema del conferimento della Cittadinanza Onoraria al Milite Ignoto. Di seguito trovate il mio intervento completo.
Grazie Presidente, ritengo la giornata odierna davvero importante e per questo in futuro quando i nostri giovani, nipoti o pronipoti, guarderanno agli annali di quest’Aula, in riferimento ai lavori di oggi, vorrei trovassero un ottimo esempio di tempismo, di impegno a non dimenticare e di rispetto verso quelle generazioni che li hanno preceduti e che hanno contribuito con il loro sacrificio alla costruzione della nostra Patria libera, democratica e sovrana.
Questa mozione d’iniziativa del Consiglio comunale per il conferimento della Cittadinanza Onoraria di Gorizia al Milite Ignoto è un momento che reputo di altissimo profilo per i lavori di quest’Aula, poiché ci dà l’occasione di confrontarci a riguardo di un momento di grande identificazione collettiva, che piuttosto di dividerci sulla base delle rispettive posizioni politiche o su questioni ideologiche, dovrebbe unirci nel comune e condiviso intento di rendere onore e memoria a un momento di assoluta importanza per la storia della nostra Città e del nostro Paese.
Vedete, a mio parere, un’occasione così importante non dovrebbe essere un puro esercizio di retorica o una lezione di storia, bensì dovrebbe essere un momento di profonda riflessione in cui porre alcentro dell’attenzione della nostra azione amministrativa le ulteriori iniziative che potremmo concretamente fare per rendere onore al Milite Ignoto.
Per esempio, questa può essere l’occasione di pensare e di riflettere sul perché nel centenario della traslazione della salma del Milite Ignoto all’Altare della Patria, ancora oggi, la campana Chiara del sacrario di Oslavia non suona al vespero per richiamare i viventi alla preghiera per i Caduti.
Visto che in questo momento stiamo confrontandoci per conferire la Cittadinanza Onorario di Gorizia al Milite Ignoto, ovvero all’icona che rappresenta ciascuno di quei soldati che andarono incontro alla morte di massa durante la Grande Guerra, con tutti i loro sogni, le ambizioni, le fragilità, le paure, il coraggio, gli amori, ebbene è evidente che a questo momento di straordinaria celebrazione, dovrebbero corrispondere poi anche atti concreti nella quotidianitàche, per trecentosessantacinque giorni all’anno, possano perpetuare la memoria e dare onore e culto ai Caduti che riposano, per esempio, all’Ossario di Oslavia.
Queste sono le occasioni in cui, oltre alla memoria, alle commemorazioni e agli omaggi, occorrerebbe far corrispondere iniziative concrete e tanto attese da diverse associazioni combattentistiche, istituzioni civili, militari ed ecclesiastiche del territorio. Chiaramente non nell’esclusività ma nella complementarità delle altre iniziative che l’amministrazione sta già portando avanti e che porterà avanti nel prossimo futuro.
Per quanto riguarda i nostri giorni, credo che è doveroso in questa occasione anche ricordare il grandissimo sforzo di quelle donne e uomini in divisa che durante la pandemia sono state e tutt’oggi sono in prima linea con il loro bagaglio di competenze, di organizzazione logistica, di prontezza, disponibilità, generosità e dedizione, per aiutare e sostenere la società civile.
Nonostante degli anni così difficili, se oggi siamo qui in presenza lo dobbiamo senz’altro al grande sforzo collettivo che è stato fatto da parte di tutti e a cui le forze Armate hanno partecipato rendendo onore alla memoria e a quella stessa divisa che indossavano i loro predecessori, ovvero coloro i quali oggi siamo a onorare e ricordare per conferire la Cittadinanza Onoraria.
Il Milite Ignoto, la cultura della Patria, il forte sentimento di italianità dovrebbero essere valori insegnati alle più giovani generazioni senza dare colorazione politica e ricordando che la celebrazione del centenario della designazione del Milite Ignoto assume per la Città di Gorizia una valenza molto significativa poiché la Grande Guerra ha infatti segnato una delle pagine più cruente e dolorose di questo territorio, che, più di altri, ha pagato un enorme sacrificio in termini di vite umane.
Da questi tragici avvenimenti è però altrettanto importante trarre insegnamento, esaltando il valore della collaborazione e fratellanza tra i popoli, anche ricordando la storica visita dei presidenti della Repubblica, Pahor e Mattarella, che la scorsa settimana ha confermato la volontà di continuare a costruire un futuro comune tra i due Paesi, Italia e Slovenia, e di come il confine, un tempo simbolo di divisioni, può oggi diventare strumento di incontro, aggregazione e collaborazione.
Io ringrazio e per il momento non prevedo un secondo intervento, concludo queste mie considerazioni con l’auspicio che il cammino del Milite Ignoto sia condiviso e che questa mozione per il conferimento della cittadinanza onoraria possa essere un momento della nostra storia e della nostra comunità che ci unisce e rende più consapevoli della nostra comune storia per affrontare con coraggio, determinazione ed entusiasmo le tante sfide che interesseranno Gorizia e il territorio goriziano nel prossimo futuro.
Infine, colgo questa occasione anche per esprimere anche un apprezzamento e un ringraziamento per chi si adoperato al fine di permetterci di affrontare in presenza questo Consiglio comunale con un punto all’ordine del giorno così importante, dall’altissimo valore simbolico, morale e identitario, così come esprimo un ringraziamento a tutti coloro che in questo anno e mezzo ci hanno permesso di riunirci in modalità telematica dimostrando grandissime professionalità, competenze e massima disponibilità e garantendo che l’azione amministrativa e democratica potesse continuare nonostante una pandemia globale e una situazione di profonda incertezza.
Penso che con questo spirito posso concludere il mio intervento, dopo più di un anno e mezzo lontano da questi banchi e da quest’Aula, è motivo di orgoglio e un grandissimo onore tornare proprio in occasione del conferimento della cittadinanza onoraria della Città di Gorizia al Milite Ignoto.
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Avete mai sentito parlare del merletto goriziano? Scopriamo insieme alcune curiosità legate a questa particolare eccellenza!
Il merletto goriziano è una produzione artistica a numero limitato di pregevole livello tecnico, realizzato a mano utilizzando il tombolo con dei bastoncini chiamati fuselli.
La sua buona qualità dipende dalla tensione dei filati che possono essere sia fibre naturali (lino, cotone,canapa,seta) che artificiali (nylon e poliestere). Più il filato è sottile, più il merletto risulta impalpabile e viene considerato prezioso. Per alcune lavorazioni pregiate possono essere usati materiali metallici quali oro e argento, che sono tanto preziosi quanto difficili da lavorare.
Le origini del merletto sono legate all’arrivo a Gorizia delle Orsoline, nel 1672. Precedentemente la città fungeva da piccolo centro commerciale, basato principalmente sull’agricoltura e in cui mancava un ceto medio agiato che fondasse la sua economia sulle attività commerciali e artigianali.
Tra il Seicento e il Settecento il borgo diventò un punto di riferimento per alcuni artigiani della seta, attirati dalle numerose agevolazioni imperiali. Nella comunità locale ben presto si inserirono anche le Orsoline, ordine femminile fondato sulla predicazione religiosa attiva, l’operosità e l’autofinanziamento, che divenne un punto di riferimento per la nobiltà goriziana tanto da affidarvi l’istruzione delle figlie.
Fu la fondatrice del convento, madre Catherina Lambertina de Pauli Stravius da Liegi, ad introdurre nella scuola la pratica del merletto, ampiamente diffusa nella sua patria. Quasi sicuramente, i merletti venivano venduti già dall’inizio della loro produzione, ma è solo nel 1679 che fu registrata l’entrata di una cospicua somma di 110 scudi “ricevuti di Vienna per merle”.
Le produzioni venivano così utilizzate negli arredi delle chiese, nei corredi e nell’abbigliamento. I disegni dei primi manufatti manifestavano fortemente la provenienza fiamminga delle suore che ne erano le autrici. Si privilegiavano infatti disegni floreali, motivi geometrici e raffigurazioni di animali. I merletti goriziani si distaccavano dai modelli veneziani per l’utilizzo della tecnica a fuselli invece che quella ad ago.
Per tutto il XVIII secolo la produzione dei merletti fu molto proficua nel territorio goriziano e poiché la stessa rientrava, assieme all’agricoltura, nelle attività di sussistenza, non era regolamenta dalle istituzioni. La tradizione venne portata avanti sotto l’impero Austroungarico con corsi organizzati dalla Scuola Centrale Merletti di Vienna e, con il passaggio della città al Regno d’Italia, l’attività venne mantenuta sotto l’amministrazione dei Regi corsi merletti.
Nel 1946, dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, venne istituita a Gorizia la Scuola Statale Merletti, che nel 1979 passò alle dipendenze della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.
Dal 2008 il merletto è tutelato con il marchio collettivo “Merletto Goriziano-SCM-FVG”, attraverso il quale se ne vuole garantire natura, standard qualitativo e provenienza e nel 2017 è diventato il prodotto tipico di Gorizia, insignito del marchio “TIPIGO” promosso dal progetto Let’Go!.
Nel febbraio 2018 è nata la “Lambertina”, dolce ufficiale del merletto goriziano, vincitore di un concorso di pasticceria organizzato dalla Fondazione Scuola Merletti di Gorizia. Il dolce è un guscio di pastafrolla con un ripieno che amalgama i sapori dello strudel e della gubana, decorato esternamente con le trame del merletto ricavate in pasta di zuccero. Si tratta di un prodotto gastronomico 100% artigianale e la sua ricetta è custodita dalla pasticceria “L’Oca Golosa” di Gorizia.
Così come la Rosa di Gorizia, anche il merletto goriziano custodisce storia, tradizioni e identità della Città, un patrimonio culturale davvero significativo che è importante saper custodire e valorizzare al meglio.
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Dopo lo stop dello scorso anno dovuto alla pandemia, ad agosto Gorizia ospiterà nuovamente la tradizionale sagra di San Rocco, che si svolgerà da domenica 8 a lunedì 16, giorno dedicato al Patrono del quartiere cittadino.
In ottemperanza alle recenti disposizioni anti contagio, non sarà prevista l’orchestra dal vivo e non sarà possibile ballare o giocare a tombola. Non mancheranno però i momenti conviviali, insieme ad una mostra fotografica e conferenze a tema enogastronomico e storico che si terranno all’inizio del mese.
La festa sarà certamente un’importante occasione di ripartenza per l’intera Città, un momento, per la comunità, di ritrovarsi e celebrare insieme usanze e identità del nostro territorio.
Un plauso, infine, agli organizzatori e a tutti i volontari che si adopereranno per rendere possibili i festeggiamenti nel pieno rispetto delle disposizioni di sicurezza.
Viva le nostre tradizioni! Io non mancherò, e voi?
Oggi al Parco della Rimembranza per il ricordo della liberazione di #Gorizia. Alla presenza di sua eccellenza il prefetto Raffaelle Ricciardi, del sindaco Rodolfo Ziberna e diverse istituzioni e associazioni del territorio, è stato un momento importante e di grande valore. Dall’esperienza del passato possiamo costruire un futuro di collaborazione e di reciproco rispetto, sempre nella consapevolezza che la più grande ricchezza risiede anche nelle diversità 🇮🇹🙏💙
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La domanda può essere presentata fino al 31 ottobre
Il decreto nr. 643/2020 del Direttore centrale per le attività produttive del Friuli Venezia Giulia ha fissato, tra gli altri, i termini per la presentazione delle domande di contributo a fondo perduto a favore delle start up artigiane, erogati con l’obiettivo di sostenere la nascita di queste importanti realtà.
SOGGETTI BENEFICIARI
A poter beneficiare di questi contributi sono microimprese, piccole e medie imprese, consorzi e società consortili, anche in forma cooperativa, iscritti all’Albo provinciale delle imprese artigiane (A.I.A.), di cui all’articolo 13 della legge regionale 12/2002.
Tale iscrizione deve essere effettuata per la prima volta; inoltre, il titolare o il socio dell’impresa richiedente non deve risultare titolare o socio imprenditore di impresa artigiana già iscritta all’A.I.A. e successivamente cancellata oppure di impresa non artigiana già iscritta al registro delle imprese.
SPESE AMMISSIBILI
Sono ammesse a contributo le spese:
-legali direttamente connesse alla costituzione dell’impresa;
-per l’acquisizione di un piano di analisi e sviluppo aziendale;
-per l’acquisto di macchinari, macchine operatrici prive di targa e attrezzature nuove da destinare esclusivamente all’attività artigiana appena costituita;
-per l’acquisto di arredi per ufficio;
-per l’acquisto di programmi informatici correlati alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa;
-per interventi di rilevanza urbanistica o edilizia ai sensi dell’articolo 4 della legge regionale 19/2009, esclusa la costruzione;
-di progettazione, direzione lavori e collaudo, nel limite massimo del 15% delle spese per gli interventi di cui al punto precedente;
-concernenti il salario netto dei dipendenti assunti con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato;
-per l’acquisizione di servizi, beni materiali ed immateriali utili a facilitare l’accesso al commercio elettronico (tra cui consulenze, hardware, software, brevetti).
Tali spese devono essere sostenute nei 6 mesi antecedenti e nei 24 mesi successivi l’iscrizione all’A.I.A.
INTENSITA’ DEL CONTRIBUTO
L’importo della spesa complessiva ammissibile deve essere compreso tra un minimo di 5.000,00 euro ed un massimo di 75.000,00 euro.
L’intensità del contributo è pari al 40% della spesa ammissibile, elevata al 50% nel caso di imprese artigiane appartenenti all’imprenditoria giovanile, all’imprenditoria femminile o localizzate nelle aree di svantaggio socio economico. L’intensità dell’aiuto è elevata di 5 punti percentuali per le imprese cui sia stato attribuito il rating di legalità.
PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE
La domanda di contributo, redatta secondo l’apposita modulistica, dev’essere presentata, pena l’archiviazione della stessa, entro le 16:30 del 31 ottobre 2020 tramite PEC, Posta Elettronica Certificata, all’indirizzo cataartigianatofvg@legalmail.it.
PROCEDURA DI CONCESSIONE
La concessione del contributo si basa su un procedimento valutativo a sportello, con svolgimento dell’istruttoria delle domande secondo l’ordine cronologico di presentazione e fino ad esaurimento delle risorse finanziarie disponibili.
Sostenere e promuovere la nascita di nuove imprese artigiane, in modo particolare tra i giovani, è fondamentale per preservare le caratteristiche peculiari di questo tipo di impresa, che racchiude tradizioni, identità del territorio ed un autentico saper fare.
Voi cosa ne pensate? Se vi va, fatemi sapere la vostra opinione con un commento, a cui risponderò con molto piacere.
Valorizzazione della città e del territorio al centro della manifestazione
Quest’anno, a causa dell’emergenza coronavirus, “Gusti di frontiera”, la manifestazione enogastronomica internazionale tradizionalmente in programma a fine settembre a Gorizia, non ci sarà.
Lo aveva già annunciato durante il lockdown il sindaco Rodolfo Ziberna, il quale aveva spiegato l’impossibilità di organizzare in sicurezza la kermesse, che richiama in città circa 80 mila persone, obbligando i visitatori a mantenere il distanziamento interpersonale.
Anche come simbolo di ripartenza post pandemia, il Comune ha però deciso di organizzare ugualmente, nel rispetto delle normative anticontagio, un evento a fine mese: a prendere il posto di “Gusti di frontiera” sarà, da giovedì 24 a domenica 27 settembre, “Contea, profumi di cultura europea”.
Presso i Giardini Pubblici avranno luogo eventi culturali, artistici e musicali, mentre Piazza Cesare Battisti sarà fulcro dell’offerta enogastronomica: l’obiettivo è quello di valorizzare e far conoscere la storia, le identità e le tradizioni della città e dell’intero territorio goriziano. Anche diverse attività economiche, quali bar, ristoranti e negozi, rimasti chiuse per mesi nel corso dell’emergenza sanitaria, saranno coinvolte nella kermesse e potranno prolungare l’orario di apertura.
Le manifestazioni di interesse per la partecipazione devono essere presentate entro il 10 settembre: tutte le informazioni sono disponibili sul sito del Comune di Gorizia.