
Per la prima volta nella storia delle tre città, i consiglieri comunali di Gorizia, Nova Gorica e Šempeter-Vrtojba si sono incontrati per un dialogo sullo sviluppo congiunto del nostro territorio tramite il GECT GO.
In tale occasione ho preso la parola per esporre il mio punto di vista, di seguito riporto in versione integrale il mio discorso.
GECT GO – Discorso del Consigliere Comunale Andrea Tomasella (Lega Nord)

Un cordiale saluto ai sindaci, agli assessori, ai colleghi consiglieri e ai cittadini che ci stanno seguendo con la diretta streaming. Per me è un grandissimo piacere poter essere qui con voi per partecipare a questo primo incontro transfrontaliero dei consiglieri comunali di Gorizia, Nova Gorica e Šempeter-Vrtojba.
Ritengo questa occasione importantissima poiché, per la prima volta nella storia, ci incontriamo congiuntamente con l’obiettivo di rafforzare la nostra collaborazione e instaurare un dialogo costruttivo per lo sviluppo del nostro territorio.
Se le tematiche del nostro incontro sono interessantissime, grazie alla disamina dei risultati attesi dei progetti <<Parco transfrontaliero Isonzo-Soca>> e <<Costruzioni di un network di servizi sanitari transfrontalieri>>, oltreché la discussione sull’accordo congiunto sulla pianificazione normativa degli interventi transfrontalieri, permettetemi anche di guardare al significato che assume questo evento.
Senza dubbio alcuno, il modello di governance che il GECT GO propone è unico ed innovativo, in tal senso possiamo quindi definirci dei pionieri nell’attuazione di una metodologia di lavoro che potrebbe costituire una best practice da esportare in futuro su tutto il territorio europeo.
Il GECT GO è uno strumento rivolto alla reale autonomia del nostro territorio e ci consentirà di superare quegli scogli che rendono macchinosa la cooperazione transfrontaliera.
Grazie a un team di persone delegate e rappresentati dei due Stati che potranno lavorare all’attuazione del progetto, alla promozione del GECT GO e quindi contribuire all’unità europea nel nome dei popoli e delle identità locali, parafrasando il sociologo polacco Zygmunt Bauman, questo progetto ci consentirà di “pensare globale e agire locale”. Quindi sostanzialmente di condividere alcune progettualità future come piste ciclabili, sanità e servizi per le persone, ma guardando più in là anche raccolta di rifiuti, energia elettrica per i palazzi pubblici ed eventi culturali.
Quello che il GECT GO potrà fare a medio/lungo termine dipenderà soltanto da noi, dall’impegno che ci metteremo e quanto saremo in grado di credere in questo progetto con lungimiranza. Ciò che riesco a vedere io è un’opportunità unica per far crescere le nostre comunità, mettendole assieme nel rispetto delle nostre diversità ma perseguendo obiettivi comuni e potendo contare su un ambito di più di 60.000 cittadini.
Certamente bisognerà iniziare da zero, poiché questo genere di iniziative vanno sviluppate col tempo e con pazienza, inoltre è fisiologico che le nostre strutture amministrative attualmente non siano conformate per questo tipo di interventi, tuttavia, muovendoci congiuntamente e nella medesima direzione, questo progetto ci consentirà di erogare dei servizi ad un costo minore ma di maggiore qualità, con minor sforzo ma più efficaci.
Non secondario anche l’effetto di rafforzamento che avremo sulle nostre identità territoriali, grazie al GECT GO potremo far sì che la nostra area di confine diventi un modello in ambito internazionale per superare le difficoltà burocratiche che, ancor più nelle zone di confine, rendono difficili i progressi di cooperazione nei progetti di sviluppo del territorio.
Inoltre, in un’epoca sempre più rivolta al global, il GECT GO inverte il paradigma è concentra gli sforzi in un’area che è local, ricercando valori di unità urbanistica, un senso geometrico di continuità territoriale e costruendo dei modelli secondo cui culture, lingue e mentalità amministrative differenti possono essere armonizzate nella gestione dei servizi per i nostri cittadini.
Insomma, il GECT GO ci permetterà non solo di garantire una continuità territoriale sotto il profilo dei servizi: un profilo unico nell’offerta turistica, naturalistica, delle piste ciclabili e dei parchi, ma anche di presentare al mondo un mosaico con tutte le nostre eccellenze e di farlo trasmettendo un senso di unità che certamente ci contraddistingue.
Mi avvio a concludere questo breve intervento con alcuni auspici personali, perché al di là dei buoni propositi ci sono anche degli obiettivi che bisogna darsi e perseguire con impegno.
Quello che il GECT GO può essere, oltre ad un’utilissima progettazione europea per reperire i fondi da utilizzare per costruire infrastrutture da utilizzare assieme, è soprattutto un’idea nuova di condivisione dei servizi, un’opportunità per il futuro per avere altri momenti politici comuni, come la plenaria di quest’oggi che consente ai tre Consigli Comunali di lavorare assieme e di prendere decisioni che coinvolgono i tre spazi comunali, creando un modo unico di lavorare, sicuramente in Italia e forse anche in Europa.
E non so la vostra opinione, ma io mi sento orgoglioso di essere qui con voi a fare cose uniche. Questa è la vera Europa: l’Europa dei popoli. Grazie a tutti, e buon lavoro.
Conclusioni
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