Prima le risse in centro città, le minacce a ignari gradiscani, poi le molestie a una donna a Gorizia e ora anche un cigno preso a sassate e barbaramente ucciso. Cosa deve ancora succedere prima che si metta la parola fine a questa spregiudicata violenza?
Negli ultimi anni ho osservato sempre più clandestini, soprattutto afghani e pakistani, aggirarsi per le strade di Gorizia. Li ho visti quando sputano a terra o quando orinano e defecano nei parchi sacri alla città, come il Parco della Rimembranza, li ricordo quando lordavano la zona del parco dell’Isonzo, fiume sacro alla Patria.
Ho sopportato gli insulti e le minacce dei cosiddetti volontari dell’accoglienza, poi ho accettato anche le prediche di alcuni parroci, più attenti ai nuovi arrivati che ai cittadini goriziani. Ho tollerato messe di commemorazione, incontri multiculturali, marce a piedi scalzi, girotondi e manifestazioni coi gessetti colorati, tutto ciò nel nome del pluralismo e della libertà di pensiero di chi ritiene sia giusto accoglierli. Ultimamente però è stato oltrepassato ogni limite e anche le più basilari norme per una convivenza pacifica.
Sono diversi gli articoli apparsi sui quotidiani locali degli ultimi giorni che riferiscono della maxi rissa fra clandestini ai Giardini Pubblici, in pieno centro città, un luogo di ritrovo per famiglie con bambini, ma anche per giovani e studenti oltreché di signore e signori anziani in cerca di un posto dove scambiare quattro chiacchiere. Altri fatti di cronaca raccontano di cittadini gradiscani costretti a scappare dinanzi alla furia e alla cattiveria di gruppi di clandestini che li minacciavano brandendo grossi sassi. O ancora, nei giorni scorsi c’è stata un’aggressione ai danni di una giovane donna, che, mentre era a passeggio con il proprio cane al Parco di Piuma, è stata aggredita da uno di questi energumeni in tunica.
Non ultimo, il recentissimo caso del cigno ucciso a sassate sulle rive dell’Isonzo. Un video postato su Facebook mostra un gruppetto di sei persone, presumibilmente ospiti provenienti dal vicino Cara di Gradisca, che entrano in acqua per uccidere l’animale. Purtroppo il volatile non ha fatto in tempo a scappare dai suoi aguzzini che lo hanno accerchiato e preso a sassate, bastonato, poi infilzato e portato via.
Conclusioni
Quanto sta accadendo è il risultato delle fallimentari politiche sull’immigrazione che l’Unione Europea e il governo italiano stanno portando avanti con la compiacenza di associazioni e cooperative, che hanno trovato il più grande business degli ultimi anni con cui arricchirsi. Purtroppo le ricadute di queste scelte deleterie poi vanno a colpire i normali cittadini e a inasprire situazioni spesso già drammatiche, fatte di precarietà e povertà, di disoccupazione e incertezze. L’accoglienza si è rivelata per ciò che molti dicevano sarebbe stata, ovvero un fallimento. Va ripensato tutto il sistema, dando accoglienza a chi veramente scappa da una guerra e dimostra di meritarla, tutti gli altri, senza se e senza ma, vanno rispediti al di fuori dei confini nazionali ed europei. Quanto ancora dovremo aspettare prima che le istituzioni decidano di fare qualcosa per far tornare a livelli accettabili la percezione di sicurezza nel nostro Paese?
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Io dico solo una cosa. Non mi ritengo un razzista nel sensi che intendono loro. Ovvero, se qualcuno ha bisogno sono il primo a farmi avanti per dare aiuto. Ma in questo caso devo dire che sono il primo a rispedirli al loro paese .Se noi andiamo al loro paese dobbiamo sottostare alle loro leggi ( come dovrebbe essere qui) ma qui purtroppo abbiamo dei governanti fantocci che pensano solo a riempirsi le tasche ai danni nostri. Bisogna purtroppo prendere l’iniziativa e scacciarli con le buone o con le cattive, Basta buonismo.
Concordo Berardo, come ho scritto anche nell’articolo, bisogna aiutare chi scappa veramente dalla guerra e, soprattutto, dimostra di essere meritevole dell’accoglienza accettando leggi, regole e abitudini del Paese ospitante. Ti ringrazio per il tuo contributo, un caro saluto.
Concordo perche questa non è umana accoglienza ma solo un business per pochi… Solo che, finché rimane la Serracchiani al potere, nulla cambierà, anzi questo sedicenti profughi verranno ancor più coccolati vedasi il bando riservato principalmente ai profughi per l’apertura del tabacchino ad Aprilia marittima!!!
Ciao Paola, hai perfettamente ragione e quanto scrivi è l’amara realtà. Tuttavia non credo che i cittadini del Friuli-Venezia Giulia dimenticheranno in fretta il malgoverno che sta affliggendo la regione. Tieni duro, a presto.
Vorrei sapere, se io cittadino italo_sloveno, avessi non ucciso, ma preso a sassate un qualunque animale, animalisti, forze dell’ordine, mi fatto bianco, dipingendomi al dipingendomimo come barbaro e non degno di vivere.. E. Sarebbe solo l’inizio di denuncie ecc.
Ottima riflessione Luciano, la disparità di trattamento fra cittadini che vivono sul territorio e questi “nuovi arrivati” è spesso disarmante. Ti ringrazio per aver contribuito al discorso in maniera opportuna, un abbraccio.