Dopo l’invasione Junker ringrazia l’Italia e parla di rimpatri ma oramai è tardi

Intanto che in Italia i media propinano la solita propaganda globalista, con il presidente della commissione europea Junker in pompa magna su tutti i telegiornali mentre elogia l’invasione in atto e la sostituzione dei popoli europei, nella civilissima e democratica Ungheria il premier Orbán risponde che non accoglierà migranti poiché il suo non diventerà un Paese di immigrati.
Le differenze sono sostanziali: da una parte c’è l’Italia con un governo calato dall’alto, terzomondista e succube delle multinazionali, dall’altra parte invece c’è un premier eletto democraticamente, identitario e scevro da qualsivoglia ideologia mondialista.
Fortunatamente però i giochini di queste persone che hanno svenduto il sogno europeo, quindi l’Italia e gli italiani alla mercé dei grandi interessi finanziari, sono prossimi a concludersi: i popoli europei stanno risvegliandosi e alle prossime elezioni li manderanno democraticamente a cercare un altro lavoro.
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