
Per la sua particolare dimensione transfrontaliera, in materia di economia, fiscalità e burocrazia Gorizia necessita di interventi specifici.
Nel corso di questi anni ho seguito personalmente il caso del pendolarismo del pieno oltreconfine, che grava pesantemente sulle attività economiche del nostro territorio.
Sul tema ho coinvolto diversi parlamentari e, recentemente, anche il ministro allo Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti.
Oltre ad alcune interpellanze, in Consiglio comunale, ho presentato una mappa de “Il caso Gorizia”, che evidenzia la distribuzione delle pompe di benzina sulla fascia confinaria e la distorsione del mercato dei carburanti che affligge la nostra Città, determinando una grave emorragia di risorse che concorre alla desertificazione economica di Gorizia.
Dal 2008 ad oggi, infatti, nel nostro territorio comunale, soltanto in Iva e accise si sono persi ben oltre 100 milioni di euro – senza contare tutto l’indotto -, risorse che potrebbero essere utilizzate per garantire migliori servizi ai cittadini.
Riuscire ad armonizzare le differenze tariffarie, fiscali e burocratiche tra una parte e l’altra del confine utilizzando strumenti ad hoc, quali la Zona Economica Speciale e la Zona Franca per i carburanti, vorrebbe dire ridare futuro all’intero sistema economico del nostro territorio, che andrebbe ad operare alla pari con gli amici della vicina Repubblica di Slovenia, in un’ottica di reciproca crescita e collaborazione.
Per questo, l’impegno che intendo portare avanti in futuro è quello continuare a seguire la tematica e sollecitare risposte efficaci al fine di tutelare imprese, lavoratori e famiglie.
Qui trovate un breve video relativo alle mie proposte in tema di economia di confine.
Il 12 giugno a Gorizia per Rodolfo Ziberna sindaco, vota Lega e scrivi Tomasella!
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