Oggetto di diversi gravi episodi di censura da parte di Facebook, Google e Twitter, Donald Trump non resta a guardare. Oggi il 45° Presidente degli Stati Uniti ha annunciato azioni legali nei confronti dei giganti del web.
Nel mirino di Trump non vi sono soltanto Facebook e Twitter, colpevoli, ha spiegato The Donald nel corso di una conferenza stampa in New Jersey, di “aver violato il primo emendamento della Costituzione e di aver messo a tacere le voci conservatrici”, ma anche Google, per aver diffuso fake news sul suo conto.
A sostenere l’ex Presidente nella sua battaglia personale contro i Big Tech, annunciata già nel corso di un recente comizio in Ohio, vi è l’America First Policy Institute, che “si batterà per ripristinare i diritti fondamentali di tutti gli americani e il governo che è del popolo, per il popolo e del popolo”.
Nel suo discorso, Trump ha più volte sottolineato come la censura possa colpire ciascuno di noi. Proprio su questo aspetto e sull’importanza di difendere il diritto a manifestare la propria opinione ho presentato in Consiglio comunale a Gorizia la mozione “Salvaguardia della libertà di espressione e al diritto di essere connessi”.
Chi cercava di mettere a tacere Donald Trump escludendolo dai social si sbagliava. La partita è appena cominciata.
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