Il 45° presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, bannato da Facebook almeno fino a gennaio 2023.
Dopo il parere del comitato globale di supervisione, non accenna a placcarsi la censura politica del più popolare fra i social network nei confronti di testate giornalistiche, politici e attivisti di destra, identitari, patrioti, conservatori e chiunque non è allineato al pensiero unico globalista.
Se qualcuno aveva ancora dubbi, gli ulteriori due anni di ban al tycoon hanno confermato che non c’à nessuna intenzione di garantire pari visibilità e opportunità fra attivisti identitari e globalisti. Solo chi sventola bandiere arcobaleno, inneggia al nichilismo e al fatalismo potrà contare sul pieno appoggio dell’algoritmo. Per tutti gli altri nessun diritto ad essere connessi.
Comunque, dal canto suo il tycoon ha commentato la vicenda ricordando che la censura politica di Facebook è “un insulto a 75 milioni di persone, più molti altri, che hanno votato per noi nelle elezioni presidenziali truccate del 2020“.
Inoltre, Trump ha anche detto che “non può esser loro permesso di andare avanti con questa operazione di censura e di silenziamento: l’avremo vinta, alla fine. Il nostro Paese non può più sopportare questo abuso!”.
Nel mio piccolo, da rappresentante politico innamorato della libertà, ho recentemente presentato e fatto accogliere in Consiglio comunale la mozione “Salvaguardia della libertà di espressione e al diritto di essere connessi”.
Non è accettabile l’opprimente clima di censura in cui le opinioni divergenti dal mainstream sono cancellate, talvolta anche osteggiate se non addirittura dileggiate.
Cosa ne pensate? Fatemelo sapere con un commento, vi risponderò molto volentieri.
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