
Come facilitare situazioni di apprendimento collettivo, stimolare la partecipazione attiva e sviluppare spirito di squadra nelle classi della scuola primaria? In che modo stimolare i bambini delle scuole a immaginare un futuro fatto di obiettivi e aiutarli a raggiungerli?
Progetti in erba è un’iniziativa no-profit che si prefigge di dare risposte a tutte queste domande, ne ho parlato con Walter Ginevri il creatore del Kit che alcune classi delle scuole primarie utilizzano per sviluppare i lavori che presentano all’evento finale di Progetti in erba.
Ho incontrato il dott. Ginevri lo scorso sabato 8 aprile al Teatro Verdi di Gorizia dove si è svolta la 7a edizione dell’evento di premiazione di “Progetti in erba”, continuate a leggere l’articolo per avere tutte le informazioni.
Intervista Walter Ginevri, prima parte

Cosa si propone quest’anno il percorso di “Progetti in erba”?
“L’evento di quest’oggi è il momento finale di un percorso che è iniziato diversi mesi fa con un’intensa attività di formazione per i docenti delle scuole elementari del Friuli Venezia Giulia. L’obiettivo è quello di aiutare gli educatori a sviluppare i loro progetti didattici affinché i bambini ne diventino i protagonisti e acquisiscano un metodo per organizzarsi e per sviluppare un determinato progetto. In pratica ci proponiamo di aiutare il mondo della scuola con degli strumenti nuovi ed efficaci per coinvolgere i ragazzi e facilitarli a costruire un percorso di apprendimento e di crescita”.
Dopo 10 anni di diffusione di questa iniziativa, quali obbiettivi avete raggiunto e quali finalità vi proponete di raggiungere?
“Il risultato che abbiamo raggiunto ci rende molto orgogliosi perché il nostro metodo è già stato utilizzato in tutti i continenti, compresa l’Africa. Inoltre è stato tradotto in 14 lingue comprese il cinese, il giapponese, l’arabo e l’swahili e quindi potenzialmente abbiamo la possibilità di raggiungere 3 miliardi di persone nel mondo. Quello che noi vogliamo, e possiamo fare, è accompagnare quel cambiamento che è nato nelle scuole di tutto il mondo per adottare nuovi sistemi per sviluppare quelle capacità che si chiamano competenze trasversali, “live skills” o competenze per la vita, che sono: la creatività, il pensiero critico, la collaborazione e la comunicazione. Quindi l’obiettivo finale è far diventare il progetto un linguaggio adatto a tutti per consentirgli di organizzare la propria vita e di avere successo”.
Perché avete scelto i bambini delle scuole primarie per portare avanti i vostri progetti? Questo percorso può aiutarli nella crescita del loro futuro professionale?
“Abbiamo scelto di iniziare dalle scuole elementari perché sono il luogo in cui si sviluppano le capacità e la creatività dei bambini. Oggigiorno i bambini sono a tutti gli effetti dei nativi digitali, ovvero persone che nascono in un mondo pieno di informazioni e in cui c’è il problema di orientarsi. Quindi l’idea è quella di fornire loro un metodo per diventare padroni di se stessi e che possa aiutarli ad apprendere, in tal modo con il passare del tempo, progressivamente, anche il mondo della scuola e quindi anche la società cambieranno”.
Project Management, un breve commento…
Come si evince da questa prima parte di intervista, “Progetti in erba” coinvolge sia gli educatori che i bambini in un percorso di apprendimento e di applicazione pratica, per realizzare veri e propri progetti di interesse scolastico.
Nella seconda parte d’intervista andremo a capire quali sono stati i progetti più meritevoli del 2017 e vedremo come delle città dalla dimensione locale, come per esempio può essere Gorizia, grazie a progettualità come “Progetti in erba” potrebbero ambire a diventare protagoniste di iniziative di respiro più ampio e internazionale.
Intervista Walter Ginevri, seconda parte
Quali sono i progetti che avete premiato quest’anno e perché?
“Non diamo un premio al miglior progetto ma premiamo l’impegno di tutti i docenti che si sperimentano con nuove tecniche e strumenti e, soprattutto, premiamo il lavoro dei bambini. Quindi non c’è un vincitore unico ma vincono tutti anche perché visti i lavori e vista la qualità di quanto è stato fatto sarebbe quasi impossibile dare un premio solamente al primo progetto. La nostra idea è quella di premiare la grande volontà e la curiosità di sperimentare cose nuove, sia dei docenti che degli studenti e di conseguenza anche dei loro genitori che possono essere orgogliosi dei loro bambini”.
Una città unica e complessa come Gorizia, come potrebbe diventare protagonista e motore di iniziative internazionali?
“Gorizia è già oggi la capitale italiana del linguaggio progettuale usato nelle scuole, in 10 anni sono state fatte più di 120 sperimentazioni su questo metodo e più della metà sono state realizzate nella regione Friuli Venezia Giulia e a Gorizia in particolare. Non a caso queste località sono conosciute in tutto il modo, infatti in alcuni filmati disponibili sul sito della fondazione del PMI si parla di Gorizia e del fatto che diverse persone siano arrivate dagli Stati Uniti per vedere ciò che veniva creato per farne delle “best practice” e realizzare un modello da imitare in tutto il modo”.
Prima di passare alle conclusioni, ti invito a guardare il video “Progetti in Erba: project management e scuole primarie, nesso possibile?” e non dimenticarti di iscriverti al mio canale YouTube!




Conclusioni
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L’appuntamento è per sabato 15 aprile con un nuovo articolo, sempre su questo blog, prima di salutarci ti invito a mettere “Mi piace” alla mia pagina Facebook! Un caro saluto e a presto.
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