Aeroporto “Duca d’Aosta” di Gorizia, intervista ad Ariano Medeot

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Aeroporto “Duca d’Aosta” di Gorizia, intervista ad Ariano Medeot

L’aeroporto “Duca d’Aosta” di Gorizia è uno dei più grandi d’Europa fra quelli con pista d’atterraggio in erba, con oltre 1 milione e mezzo di mq2 di sedime aeroportuale. Pur essendo un polmone verde, rappresenta la possibilità di sviluppo industriale per la città, ne ho parlato con Ariano Medeot, presidente del Consorzio Duca d’Aosta che si sta occupando di gestire e di sviluppare l’area. Continuate a leggere l’intervista completa.

Il “Duca d’Aosta” è stato sede del 4° stormo, ha visto passare i fratelli Rusjan ed è stato anche aeroporto civile. Oggi invece può rappresentare il primo aeroporto transfrontaliero, come unire la dimensione storica con quella contemporanea?

“La storia, che è tangibile in questi luoghi nella figura di Amedeo Duca d’Aosta, è funzionale al futuro. Un futuro che dovrebbe valorizzare la storia in base alle nuove esigenze turistiche e anche commerciali di un’Europa in continuo movimento”.

L’arrivo della concessione da parte di ENAC alla vostra consortile, cosa può significare per l’aeroporto e il suo sviluppo?

“La concessione era fondamentale, anche perché è da sempre l’oggetto sociale della nostra Società. Aver raggiunto la concessione ventennale ci permetterà di dare concretezza ai tanti progetti messi in cantiere e, in particolare, di riuscire a rilanciare quest’area senza dimenticare la mutata esigenza economica e dimensionale del territorio. In pratica, avremo una serie di opportunità che fino a oggi erano state negate”.

Il consorzio per la gestione dell’aeroporto nasce già nei primi anni 2000, qual è stata la vostra capacità per portare a termine questo progetto e cos’è mancato negli anni precedenti?

“Noi abbiamo trovato tutta una serie di progetti che i precedenti consigli di amministrazione avevano gestito e proposto, come ho detto prima, però, mancava il raggiungimento dell’oggetto sociale: questo è stato il nostro punto di partenza. Il cambio radicale delle norme che ENAC ha dato a livello nazionale è stata una grandissima opportunità e ci ha garantito sia apertura che trasparenza, inoltre anche la possibilità di partecipare come gestione unica del sedime aeroportuale”.

Breve excursus

Da questa prima parte di intervista si evince che l’aeroporto Duca d’Aosta di Gorizia è un’infrastruttura fondamentale per far ripartire una serie di attività utili allo sviluppo economico dei territori circostanti e non solo.

In questo articolo parlo dell’aeroporto perché è una peculiarità del territorio goriziano ma ciò che secondo me è veramente importante è la progettualità perseguita dal consorzio. Questo perché potrebbe diventare un paradigma per lo sviluppo di aree strategiche andate in disuso a causa della crisi economica ma che potrebbero ridiventare un volano per l’economia e creare lavoro, occupazione e benessere.

Passiamo adesso alla seconda parte dell’intervista in cui, concretamente, si parlerà delle opportunità derivanti dalla riapertura e la valorizzazione di un’infrastruttura come l’aeroporto Amedeo Duca d’Aosta.

L’intervista continua…

Parliamo a livello pratico, che cosa può portare l’aeroporto “Duca d’Aosta” alla città di Gorizia?

“Dato che ENAC difficilmente concede la possibilità di erodere altro sedime aeroportuale per l’insediamento di nuove aziende aeronautiche, abbiamo la possibilità di attirare diverse aziende sul territorio. Questo perché, nell’area del “Duca d’Aosta”, ci sono diverse fabbriche da riconvertire che sono attigue al sedime aeroportuale e sarebbero perfette per queste attività. Inoltre, è bene ricordare che il bando della Camera di Commercio della Venezia Giulia è premiante e dà contribuiti per questo tipo di interventi, il che può diventare un fattore vincente”.

A livello di numeri, di quanti insediamenti possibili stiamo parlando?

“In questi anni abbiamo fatto diversi monitoraggi e azioni di marketing, ricevendo circa 15 manifestazioni di interesse, però è chiaro che le aziende saranno disponibili solamente quando diventeremo realmente operativi. Per questo è urgente aprire al volo e lo faremo nelle prossime settimane, in più bisognerà riconvertire il degrado di questi decenni per dare un’immagine dell’aeroporto che sia conosna alle attività di queste aziende. Io sono convinto che questo settore può abbracciare tantissime attività, non solo quelle artigianali e industriali, ma anche turistiche. Anche perché sono tantissimi gli imprenditori o gli amatori che hanno un aero e che potrebbero passare un week end nelle nostre zone, visitare la nostra città e godere delle prelibatezze che il nostro territorio offre”.

Prima di passare alle conclusioni, vi invito a guardare il video riassuntivo Duca d’Aosta, l’aeroporto di Gorizia (intervista ad Ariano Medeot)” e non dimenticate di iscrivervi al mio canale YouTube!

Conclusioni

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2 risposte a "Aeroporto “Duca d’Aosta” di Gorizia, intervista ad Ariano Medeot"

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