Elezioni. Diritto di voto per il Senato esteso ai diciottenni

Dalle prossime elezioni politiche la Camera dei Deputati e il Senato della Repubblica avranno la stessa base elettorale.

Il presidente Sergio Mattarella ha recentemente promulgato la legge, approvata lo scorso luglio, che modifica l’articolo 58 della Costituzione consentendo a chi ha compiuto 18 anni – e non più 25 – di votare per l’elezione dei senatori. La riforma riguarda circa 4 milioni di ragazze e ragazzi.

L’estensione del diritto di voto per il Senato ai diciottenni è sicuramente una notizia importante, poiché tanti giovanissimi avranno la possibilità di partecipare attivamente alla vita politica del Paese, maturando consapevolezza e responsabilità.

Sul tema ho qualche perplessità. Parificando l’età minima per votare i rappresentanti dei due rami del Parlamento, ad esempio, si crea un bicameralismo “doppione”, senza alcuna differenza tra Camera e Senato.

Inoltre, se da un lato si allarga la platea degli elettori, lo stesso non accade per gli aspiranti senatori, per i quali rimane invariato il vincolo di aver compiuto i 40 anni d’età. Al maggior coinvolgimento dei giovani chiamati alle urne non corrisponde quindi una maggiore rappresentatività giovanile all’interno del Parlamento. Non era meglio permettere anche ai giovanissimi di potersi candidare per il Senato?

Cosa ne pensate? Fatemi sapere la vostra opinione con un commento, vi risponderò molto volentieri.

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