
Un affettuoso saluto carissimi lettori e lettrici del blog, scrivo questo articolo per condividere con voi alcuni miei pensieri a riguardo del concerto dei Subsonica al Festival di Majano. Continuate la lettura per saperne di più.
Introduzione
Il Festival di Majano è una rassegna del Friuli Venezia Giulia, fondata nel luglio del 1961 ed è un’occasione per godere di eventi musicali di spessore nazionale e internazionale, iniziative culturali, sportive e artistiche. Anche grazie alla vasta offerta enogastronomica il festival è in grado di richiamare migliaia di persone nel piccolo comune friulano.
Leggendo il programma di quest’anno si evince che è la musica a fare da protagonista dell’offerta. Questa 55a edizione del Festival di Majano, che prevede ospiti illustri come Litfiba, Lacuna Coil e Trivium è stata inaugurata dai torinesi Subsonica che, in esclusiva regionale, si sono impegnati per una data del loro tour “Una Nave In Una Foresta“.
Il Concerto
Una volta arrivato a Majano e dopo aver attraversato l’area della sagra, sono giunto nella zona degli spettacoli, ovvero un campo erboso molto grande e abbastanza scassato, in perfetto stile Festival di Woodstock. Qualche chiosco dove spinare la birra, il punto vendita del merchandising e il palco per i concerti completavano lo spazio attrezzato per ospitare il pubblico.
Dopo aver atteso circa mezz’ora, per le 22:00, minuto più minuto meno, è cominciato il concerto. L’inizio è stato molto intenso, il quintetto guidato da Samuel Romano, sin dalle battute iniziali, ha caricato il pubblico suonando tre canzoni di fila (colpo di pistola, lazzaro e attacca il panico) una dietro l’altra e senza pause, in una spirale di note musicali, elettronica e tecnologia. Il gruppo infatti è sempre molto attento all’impatto scenografico dei loro concerti e, pur non raggiungendo i livelli del concerto di questo inverno al Pala Arrex di Jesolo, che fra luci led e “giacche futuristiche” era unico, riesce sempre a coinvolgere il pubblico in maniera diretta, creativa e visionaria.

Dopo le prime tre canzoni Samuel ha salutato il pubblico e di fatto questa è stata la prima occasione per stabilire un legame con le persone che hanno affollato la serata. Il pubblico è stato sempre molto reattivo e preparato, non sono stati molti i momenti di calma, infatti era un continuo di cori, salti e balli.
Il concerto è stato un susseguirsi di canzoni classiche del gruppo (disco labirinto, nuvole rapide e nuova ossessione) e altre più recenti (una nave in una foresta, i cerchi negli alberi e di domenica).
Non sono stati disdegnati anche alcuni medley, di cui personalmente avrei fatto a meno, che nel complesso non hanno influito più di tanto sulla scaletta, quest’ultima capace di accontentare sia i fan di vecchia data che quelli più recenti.
Per chiudere in bellezza (dopo un’ora e mezza abbondante di show in cui hanno suonato, fra le altre, le canzoni strade, specchio e liberi tutti) hanno eseguito tutti i miei sbagli, di cui ho anche fatto il video e lo potete vedere qui sotto.
Conclusioni
Nel complesso è stato un bel concerto, da cui si evince tutta la saggezza di un gruppo musicale che è maturato rimanendo sempre sulla cresta dell’onda e che con sapiente mestiere, senza risultare convenzionale, è stato capace di innovarsi negli anni, dimostrando che il talento artistico è lungi dall’esaurirsi.
Sicuramente un’esperienza degna delle aspettative e una performance artistica che ha raggiunto livelli molto alti.